La campagna

In occasione delle festività natalizie e in considerazione dell’emergenza sanitaria che l’Italia ha affrontato conseguentemente al lockdown, Casa Fogliani ha scelto di percorrere una strada più funzionale alla vocazione sociale e solidale del progetto. La nuova strategia comunicativa intrapresa  ha permesso di realizzare la nuova edizione di «Buoni a far del bene», la campagna sviluppata in co-branding con Birrificio Argo, Laboratorio Don Puglisi e Antico Forno Angelini, che coinvolge fornitori, partner, amici, studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo per prenotare e acquistare confezioni regalo di una ristretta selezione di prodotti eccellenti contrassegnati dal marchio Casa Fogliani. Le combinazioni possono essere completamente personalizzate, e richiedere i prodotti online su questo sito, per telefono al numero 02.7234.3226 o anche scrivendo a progetto@casafogliani.it. È possibile inoltre concordare le modalità di ritiro o di consegna (è previsto un servizio di consegna a domicilio).

Il senso è quello di reinvestire le marginalità dall’acquisto di beni “secondari” per compiere un gesto “primario”: aiutare il prossimo e sostenere la formazione di giovani e brillanti studenti che desiderano un futuro migliore.

Un sostegno concreto

Uomini e donne, bambini, famiglie, comunità, dalle periferie – periferie geografiche, sociali ed esistenziali – del mondo. Uomini e donne, che facciamo tanta fatica a vedere anche quando sono di fronte a noi. Ragazzi e ragazze che non potrebbero neppure sperare in una crescita professionale. Vittime, senza colpa, della “guerra mondiale a pezzi”, un numero impressionante come quello di coloro che si affidano al Mediterraneo come a una via di salvezza, mentre il mare gli si chiude sopra. Sono gli scartati, sono i veri protagonisti dei Vangeli.
Sono ultimi che a partire dal poco – è comunque molto – il progetto di Casa Fogliani vuole recuperare, “adottando” per tutto il percorso universitario uno o più studenti all’anno che si trovino in estrema difficoltà; giovani che neppure potrebbero iscriversi all’Università Cattolica, che vuole essere università di tutti coloro che abbiano desiderio di crescita e formazione integrale. La Fondazione EDUCatt intende offrire a questi ragazzi non solo assistenza economica ma innanzitutto accoglienza, cibo, assistenza medica ed eventualmente linguistica o legale per la regolarizzazione dei documenti, fino al raggiungimento del successo nello studio.
Il progetto è iniziato nel 2018, e i primi studenti sono arrivati in Università Cattolica nel 2019; a regime, si tratterà di un piccolo passo verso un numero contenuto di ultimi, ma che già oggi hanno volto e nome.
A chi volesse contribuire, l’acquisto di prodotti di altissima qualità garantisce la possibilità di destinare delle risorse a uno scopo con valore sociale eccellente, e fare da subito, e concretamente, un’azione meritevole e portatrice di un messaggio di speranza. Speranza per i beneficati, ma soprattutto per i benefattori.

Contribuire all’accompagnamento di uno o più studenti

Il progetto prevede che le marginalità realizzate con la vendita dei prodotti a marchio Casa Fogliani, ottenuti grazie a una strategia di co-branding con alcune eccellenti imprese del comparto alimentare, vengano reinvestite in borse di studio, sostegno economico e servizi per gli studenti in estrema difficoltà di volta in volta segnalati e adottati da Casa Fogliani.
Per ciascun anno accademico verranno attivati uno o più percorsi di formazione (laurea o specializzazione) in Università Cattolica a favore di giovani in condizioni di estremo bisogno, di provenienza nazionale e internazionale. I beneficiari verranno sostenuti per tutto il periodo necessario al raggiungimento del successo – nominalmente fino a un massimo di cinque anni – e assistiti per agevolare l’ambientamento e lo svolgimento degli studi, con una verifica costante del mantenimento delle migliori condizioni per il raggiungimento del successo.

Il sostegno prevede vitto, alloggio, vestiario, assistenza sanitaria, strumenti di studio, contributo economico per le spese quotidiane e il mantenimento, la possibilità di accedere al programma studentwork e tutto quanto è necessario per una vera accoglienza.

«So che molte persone al mio posto avrebbero gettato la spugna. Io stessa in più occasioni mi sono detta che ero arrivata al limite, che non riuscivo più ad andare avanti, che avevo già vissuto esperienze fin troppo pesanti per una ragazza della mia età. Ma poi guardo la mia famiglia, vedo gli occhi dei miei fratelli e il bene che ci vogliamo, e grazie a questo mi riprendo sempre, e trovo le forze per fare sempre un passo in più». (Omayma, studentessa arrivata con Casa Fogliani dalla Siria alla laurea Relazioni Internazionali di Milano)

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